ENPA NEWS del 13 gennaioLEGGE COMUNITARIA, PASSA EMENDAMENTO. L'ENPA: "FINISCE UN'EPOCA DI CRUDELTÀ NEI CONFRONTI DEGLI ANIMALI"
Ha effetto immediato (e non a partire dal 2013) la direttiva comunitaria che impone agli allevatori il rispetto delle principali esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali. Soddisfazione dell'Enpa per l'approvazione, avvenuta mercoledì 11 gennaio, dell'emendamento che anticipa di sette anni e rende immediata l'applicazione di una direttiva che apporterà un miglioramento nella vita degli animali da allevamento e da pelliccia; nella previsione originaria doveva entrare in vigore solo nel 2013. La Protezione Animali plaude all'operato di Carla Rocchi, parlamentare della Margherita e presidente della Sezione di Roma dell'Enpa.
Le disposizioni che, grazie all'emendamento passato alla Camera diventano operative, impongono che tutti gli allevamenti garantiscano il rispetto delle principali esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali e vietano o limitano inoltre alcune pratiche particolari di allevamento. Il provvedimento include tutti i vertebrati nonché pesci, anfibi, rettili allevati o custoditi per la produzione di derrate alimentari, lana, pelli o per scopi agricoli.
Per l'Enpa "si tratta di un importante passo in avanti che cancella il tentativo di applicare solo fra sette anni misure fondamentali di tutela degli animali; tocca ora agli allevatori adeguarsi mentre alle Asl è affidato l'importante incarico di vigilare sulla corretta osservanza delle norme. Grazie all'emendamento approvato questa mattina finisce un'epoca di crudeltà nei confronti degli animali allevati".
Un ringraziamento dall'Enpa va al costante impegno di Carla Rocchi, Presidente della sezione romana dell'Enpa, di Ermete Realacci e di Luana Zanella, che hanno collaborato per ottenere oggi questo risultato concreto; un passo avanti di fondamentale importanza è stato compiuto per la tutela del benessere animale e di questo bisogna ringraziare tutte le persone che ogni giorno si confrontano con i problemi del mondo animale per trovare il modo di affrontarli. (11 gennaio)
SACRIFICI RITUALI DI ANIMALI: MIGLIAIA LE VITTIME. L'ENPA SCOPRE UN CASO DI MACELLAZIONE CLANDESTINA
Come ogni anno milioni di animali sono stati uccisi senza stordimento in occasione della festività religiosa islamica dell'Aid el Kebir, la Festa del Sacrificio. E come ogni anno, l'Enpa ha vigilato sulla corretta applicazione della legge e sul rispetto delle norme a tutela del benessere degli animali.
A Lodi, le Guardie Zoofile dell'Enpa hanno denunciato un cittadino maghrebino colto a macellare clandestinamente un ovino nel cortile della sua abitazione. Seguendo una segnalazione che chiedeva di controllare un animale ritenuto in pericolo, i volontari della Protezione Animali hanno trovato martedì nella zona di Sant'Angelo Lodigiano (Lodi) prove evidenti di una macellazione rituale. Sarebbe forse stato possibile impedire il fatto se le Forze dell'Ordine fossero intervenute tempestivamente alla chiamata dell'Enpa; ma solo nel tardo pomeriggio è stato possibile un controllo sul sospetto, un maghrebino abitante nella zona da anni. Sono stati trovati alcuni resti delle interiora dell'animale all'interno dell'auto dell'uomo, mentre sul tavolo di cucina si trovava il corpo dell'animale ormai macellato, in seguito sequestrato dalla Asl. Ad un primo esame è risultato evidente che l'ovino era stato ucciso senza preventivo stordimento, sgozzato come prevede il rituale islamico e lasciato dissanguare fino alla morte. La vicenda si è svolta nel cortile dell'abitazione, che si affaccia su un parco pubblico; l'autore ha confermato di aver ucciso l'animale, dopo averlo acquistato da un pastore locale, che sembra gli abbia già fornito, negli anni scorsi, animali per tale scopo. Il maghrebino, convinto di non aver fatto nulla di sbagliato, sarà denunciato dall'Enpa per maltrattamenti e macellazione clandestina e rischia di finire in carcere per il reato commesso.
In Italia, pur essendo previsto dalla legge il preventivo stordimento, è in vigore una deroga che consente la macellazione "halal" come da precetti islamici o "kosher" secondo i dettami ebraici, che implicano lo sgozzamento di un animale sano con una lama. In molti Paesi, anche di fede islamica, sono applicati metodi per alleviare le sofferenze degli animali, ma i più rigidi considerano lo stordimento come una ferita che rende "impura" la vittima del sacrificio.
L'Enpa continua a dichiarare la sua contrarietà alla macellazione di animali senza stordimento. Esistono dunque numerosi macelli - autorizzati dal Ministero della Salute - che consentono di svolgere al loro interno il rituale islamico per consentire ai fedeli di consumare carne preparata secondo i dettami della legge, che prevede di dissanguare l'animale ancora vivo; ma ci sono dei metodi che permettono di applicare tale metodo senza procurare dolore, applicando sistemi come l'elettronarcosi o il proiettile captivo, che inducono in uno stato di totale incoscienza togliendo sensibilità all'animale, che muore così senza provare dolore alcuno. L'Ente Nazionale Protezione Animali chiede al Ministero della Salute di effettuare rigorose verifiche all'interno dei macelli ma anche sul territorio per evitare le macellazioni rituali "fai da te" punite, queste ultime, dalla legge. (11 gennaio)
MACELLAVA UN ANIMALE NEL CORTILE DI CASA. GUARDIE ZOOFILE ENPA E POLIZIA LO SCOPRONO
Due Guardie zoofile di recente nomina dell'Enpa di Torino sono intervenute in seguito a una segnalazione che avvertiva di una macellazione clandestina in atto in un cortile cittadino; i responsabili all'arrivo dell'Enpa e della Polizia hanno tentato la fuga.
Arrivati sul posto, i volontari della Protezione Animali hanno immediatamente riscontrato abbondanti tracce di sangue e hanno individuato come l'autore del reato un macellaio di origini nordafricane, ma di cittadinanza italiana. La Polizia ha collaborato con i volontari dell'Enpa, trovando nel corso di una perquisizione un notevole quantitativo di carne già preparata in tranci nel frigorifero del sospetto.
L'uomo e sua moglie, che avrebbero addirittura cercato di sottrarsi al controllo da parte delle Forze dell'Ordine scappando all'arrivo della Polizia, sembrano aver macellato l'animale non per un sacrificio rituale, ma per la vendita al dettaglio presso il loro esercizio commerciale. Se questa intenzione fosse provata, si aggraverebbe la posizione dei due, che non avrebbero agito per consumo personale, ma per un guadagno economico; la Asl di zona dovrà accertare la provenienza della carne, per poter provare il reato commesso. È scattata comunque nel frattempo la denuncia per maltrattamento nei confronti dell'autore del fatto; l'Enpa ha già annunciato che intende costituirsi parte civile nella vicenda. (11 gennaio)
UN ALTRO CASO DI MACELLAZIONE CLANDESTINA SCOPERTO A MODENA DALLE GUARDIE ZOOFILE DELL'ENPA
Un altro caso di macellazione clandestina è stato scoperto dalle Guardie zoofile dell'Enpa di Modena, che hanno denunciato due cittadini stranieri colti in flagranza di reato. Con la ricorrenza della Festa del sacrificio, i fedeli di religione islamica ricordano l'episodio di Isacco e Abramo, mangiando carne macellata secondo il rito.
Le Guardie zoofile dell'Enpa, come ogni anno, hanno effettuato un servizio di vigilanza su tutto il territorio, per accertare che non fossero commessi illeciti. Nell'unico macello di zona autorizzato alla macellazione con rito islamico, è stata controllata la regolarità delle autorizzazioni della struttura, nonché del personale operante, verificando la presenza di un veterinario come richiesto dalla legge. Nella stessa mattinata, però, i controlli hanno portato alla denuncia di due nordafricani sorpresi a macellare abusivamente due agnelli.
All'arrivo delle Guardie Zoofile un animale era già stato macellato e sezionato, mentre il secondo era riverso a terra agonizzante. Il terreno circostante era intriso di sangue a testimonianza del disperato cammino dell'animale che, secondo il rito, viene lasciato libero di muoversi dopo essere stato scannato. I due uomini sono stati deferiti all'autorità giudiziaria per maltrattamento agli animali e "atti contrari alla pubblica decenza" secondo l'articolo 726 del Codice penale. La sezione di Modena invita tutti i cittadini a segnalare eventuali presenze sospette di agnelli e capre, possibili vittime sacrificali. (13 gennaio)
CONTINUANO GLI ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI, MA VENGONO POSTE REGOLE DALL'EFSA CONTRO IL DOLORE
L'Efsa, l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, ha incaricato un gruppo di esperti al fine di definire i criteri con cui gli esperimenti scientifici che fanno uso di animali devono essere realizzati. L'Enpa ribadisce la sua ferma posizione contro l'utilizzo di animali per la sperimentazione, ma accoglie comunque favorevolmente ogni passo teso ad alleviare le sofferenze di quelli che già si trovano nei laboratori o a diminuire il numero degli esemplari sfruttati per questo fine. Il gruppo di esperti ha pubblicato, nel mese di dicembre, una sintesi dei limiti cui è necessario attenersi nei laboratori, ponendo regole piuttosto rigorose per gli scienziati che abbiano a che fare con animali.
Uno dei temi trattati da questo documento riguarda l'importanza della valutazione delle percezioni e della sensibilità al dolore provato da un animale; è risultato che anche alcune specie invertebrate, oltre a possedere una memoria a breve e a lungo termine e a manifestare capacità di apprendimento
mostrano di avere una chiara percezione dello spazio e si dimostrano non intenzionati a sottoporsi nuovamente a una procedura dolorosa, tutte caratteristiche che si formano nel periodo prenatale per i mammiferi.
La sintesi quindi inserisce nell'elenco degli animali protetti anche i feti dei mammiferi o gli embrioni di volatili, rettili, pesci o anfibi, se si trovano nella fase in cui sviluppano le funzioni motorie e sensoriali, così da impedire che il nascituro possa percepire dolore o una condizione impropria. Per i volatili, ad esempio, è importante la protezione dei piccoli nel periodo immediatamente precedente la schiusa delle uova, momento in cui gli animali hanno dato prova di essere già sensibili; per i mammiferi, anche se la percezione cosciente è solitamente associata con il primo respiro dopo la nascita, sono state evidenziate raccomandazioni per non indurre stress emotivi nella madre, che potrebbero ripercuotersi sul cucciolo. In sostanza il documento non nega la possibilità di condurre esperimenti su feti di mammiferi, ma ne limita l'esecuzione sotto anestesia o con analgesici se dolorosi.
Un capitolo a parte riguarda il post esperimento, che purtroppo prevede nella maggior parte dei casi che gli animali vengano soppressi; gli esemplari, in maggioranza piccoli roditori, che compongono circa il novanta per cento degli animali usati nei laboratori, dovranno essere protetti almeno dal dolore, utilizzando sostanze gassose o iniezioni per impedirne le ultime sofferenze.
Per ora, se pure sono state ripetute anche in questa sede le raccomandazioni a diminuire l'utilizzo di animali nella sperimentazione, i laboratori ancora hanno le gabbie piene; non è questa la soluzione,
ma porta avanti la concezione di tutela, anche se in modo limitato. (10 gennaio)
IL COMUNE DI VICENZA PUBBLICA IN VENTIMILA COPIE UN REGOLAMENTO A FAVORE DELLA TUTELA DEGLI ANIMALI
Il Comune di Vicenza ha recepito in un documento locale leggi e ordinanze di carattere nazionale sulla tutela degli animali. La collaborazione tra amministrazione cittadina e Enpa continua da tempo dando sempre migliori risultati e questo è un passo fondamentale verso una maggiore garanzia dei diritti degli animali. Al bando dunque le gabbie per volatili troppo piccole, i collari per cani 'a strozzo' e le catene corte che impediscono all'animale di muoversi; vietato l'uso di animali per scommesse e obbligo per tutti di tenere i propri beniamini in spazi adeguati per dimensioni e luminosità.
Saranno salate le multe per i contravventori, fino a quattrocentocinquanta euro per chi verrà colto in fallo; questo recita il testo, realizzato grazie al lavoro dell'assessore agli Interventi sociali, Davide Piazza, alla Provincia, alla Asl, alla Polizia municipale e all'Enpa. L'assessore Piazza ha dichiarato sul nuovo documento: "Verrà stampato in ventimila copie da inviare alle famiglie vicentine. Spesso chi maltratta un animale lo fa non solo per cattiveria, ma anche per ignoranza".
Con l'occasione, partiranno anche i corsi per diventare "gattara" autorizzata. L'Enpa auspica che il giro di vite contro i maltrattamenti, unito alla diffusione del materiale informativo, possano valere da deterrente per chi trascura o addirittura maltratta gli animali. (9 gennaio)
MANIFESTAZIONE A CAGLIARI CONTRO IL KILLER DEI CANI DI MOLENTARGIUS. L'ENPA CHIEDE DI ARRESTARE IL RESPONSABILE
L'Enpa chiede l'intervento urgente delle Istituzioni contro la crudeltà che continua a colpire chi non può difendersi, né invocare aiuto. Centinaia di persone hanno partecipato, domenica 8 gennaio, alla manifestazione spontanea cui hanno preso parte in massa i cittadini e le associazioni animaliste per protestare contro la strage di cani che un pastore di Medau su Cranu sta perpetuando ai danni degli animali del parco di Molentargius, nell'area metropolitana di Cagliari. L'uomo, già identificato dalle Guardie Zoofile dell'Enpa, è stato denunciato per maltrattamento e uccisione di animali nonché per aver aggredito fisicamente un volontario della Protezione Animali.
L'Enpa ricorda che esiste una legge, la 189/2004, contro i maltrattamenti verso gli animali, che va applicata in modo severo soprattutto contro chi non a caso, ma in piena coscienza, arreca danno, o addirittura toglie la vita, a un animale. I cagliaritani si sono schierati compatti nel condannare non solo l'operato del killer di cani, ma anche nel criticare la lentezza della giustizia, che in questo caso tarda a fare qualcosa per porre un freno alle violenze che continuano a essere perpetuate a danno dei quattrozampe di Molentargius.
Il responsabile del massacro di cani è una persona nota, un pastore della zona che solo due settimane fa nel corso di un controllo ha aggredito una Guardia zoofila nell'esercizio delle sue funzioni mandandola in ospedale, distruggendo anche il parabrezza del veicolo dell'Enpa nella foga della sua aggressione. L'uomo ha affermato che i cani avrebbero ucciso alcune delle sue pecore e avrebbe aggiunto che stava tutelando il suo lavoro. Una giovane donna è stata inoltre minacciata dallo stesso pastore, che le ha intimato di smettere di nutrire i cani randagi, se non voleva fare la stessa fine dei cuccioli trovati torturati e uccisi.
Dall'inizio di dicembre le uccisioni sono continuate a ritmo serrato, senza sosta, giungendo a contare almeno trenta vittime accertate in un mese tra i randagi della zona; molti dei quali erano in realtà adottati dagli abitanti del circondario, che si premuravano di nutrire i quattrozampe, tutti di taglia media o piccola, certo non cani che potevano mettere in pericolo un gregge, come avrebbe dichiarato il pastore. (9 gennaio)
INTIMIDAZIONI E MINACCE A UNA GUARDIA ZOOFILA. L'ENPA DI SAVONA CHIEDE AIUTO ALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI
Una Guardia zoofila dell'Enpa di Savona subisce l'ennesima intimidazione, nonostante una quantità di denunce per minacce e atti di vandalismo. "Hanno strappato il citofono dal cancello di casa", raccontano dalla Sezione della Protezione Animali di Savona, "tagliato i cavi con un tronchese, divelto alcuni cartelli e si sono portati via tutto". L'episodio, grave quanto non isolato, riguarda un volontario della sezione savonese noto per essere in prima linea contro il bracconaggio e i maltrattamenti agli animali.
"È la quattordicesima denuncia presentata alla locale stazione dei Carabinieri, per 'avvertimenti' del genere; in passato, assieme alle fucilate, gli attentatori avevano gettato i corpi di alcuni volatili e rettili, uccisi a bastonate o sgozzati", dicono dall'Enpa di Savona. Le Guardie zoofile sono da sempre oggetto di minacce: lettere anonime, scritte di morte sui muri, lancio di animali morti e fucilate contro le abitazioni, vandalismi contro i loro automezzi, senza contare le decine di telefonate di insulti.
Queste reazioni costituiscono il segno evidente dell'efficacia dell'attività del corpo di volontari contro il bracconaggio, le violazioni alle leggi in materia di maltrattamento di animali, allevamenti, caccia e pesca e, da qualche anno, sui combattimenti tra cani; e sono considerate dagli agenti come un inevitabile 'effetto collaterale'. "Ciò che è più difficile comprendere è invece l'indifferenza, e talvolta l'ostilità, di alcuni settori della Pubblica amministrazione. Nonostante tale situazione infatti, da alcuni anni sono stati privati del porto d'armi: bracconieri e nemici degli animali ringraziano", conclude la Sezione Enpa di Savona. (2 gennaio)
L'ENPA CAMBIA IL DESTINO DI DUE ANIMALI E LI SALVA. UN'ADOZIONE SPECIALE PER UNA MUCCA E UN TORELLO
L'Enpa ha salvato due animali, Levis e Moretto, dal macello cui erano destinati e ha trovato per loro un nuovo domicilio. Si tratta di una mucca di sei anni e di un giovane torello di appena un anno che erano stati utilizzati a fini didattici e sarebbero in seguito stati ceduti dall'Università di Torino, che li possedeva, perché fossero mandati al mattatoio. Ma il provvidenziale intervento dell'Enpa ha permesso di trovare un'adozione per i due bovini, così da cambiare il destino dei due, trasformando un epilogo drammatico in un lieto fine. Una vita serena da pensionati dopo il lavoro all'Università, invece di essere ridotti a diventare bistecche.
L'Enpa di Torino, dopo una lunga ricerca per individuare la giusta collocazione per Levis e Moretto, ha trovato accoglienza presso un animalista bergamasco, Pietro Steiner, che ha generosamente offerto ospitalità in un luogo splendido dove i nostri amici potranno morire di vecchiaia anziché sotto il coltello del macellaio. Una storia di autentico amore per gli animali, quell'affetto che non vede differenza tra gli animali domestici, cosiddetti "da compagnia" e quelli definiti con spregio "da cortile".
Il giovane che proprio oggi li ha accolti ha una graziosa cascina che già ospita numerosi amici con la coda; Pietro è stato subito colpito dalla vicenda che sembrava senza speranza e ha preso a cuore la situazione, facendosi carico della sorte degli animali. Levis e Moretto andranno quindi a far parte di un branco "sui generis", composto da ovini, caprini e un cavallo, molti dei quali rischiavano come i nostri protagonisti di fare una brutta fine.
"È bellissimo sapere che Levis e Moretto sono finalmente al sicuro", ha dichiarato Giovanni Pallotti, Coordinatore regionale del Piemonte che ha seguito personalmente la vicenda per essere certo di affidare in buone mani i due quattrozampe, "e in questa occasione l'Enpa ringrazia tutti quelli che hanno collaborato senza pregiudizi per aiutare i nostri amici a trovare un'adozione per scampare al macello. È inqualificabile", ha aggiunto Pallotti "che una volta finito il lavoro didattico gli animali vengano letteralmente buttati via, come fossero oggetti. Oggi è una giornata meravigliosa, perché per Levis e Moretto inizia una vita serena, adeguata alla loro natura, non più in cattività, come dovrebbe essere per ogni essere vivente". (12 gennaio)
LO ZOO SAFARI DI RAVENNA POTREBBE INQUINARE LE ACQUE CHIARE. NO AL PROGETTO DAL CONSORZIO DI BONIFICA
L'Enpa ringrazia il Consorzio di bonifica della Romagna centrale per essere intervenuto nella ormai annosa questione dello zoo safari, progetto che ogni volta torna a essere presentato, nonostante sia palese la sua inadeguatezza, oltre alle gravi implicazioni in contrasto con la tutela degli animali che vi sarebbero ospitati e, nell'ultima versione, anche a danno delle acque chiare della campagna circostante. La battaglia dell'Enpa contro la realizzazione di uno zoo safari nei dintorni di Ravenna continua, nonostante la società Alfa 3000 abbia ripresentato il progetto per creare un parco faunistico con animali esotici nei pressi di Mirabilandia.
Il Consorzio di bonifica della Romagna centrale è sceso infatti in campo in questi giorni per bloccare il nuovo progetto, che anche questa volta non sembra rispettare i requisiti per l'approvazione. Era stata inviata proprio negli ultimi giorni di dicembre al direttore del Consorzio, Ettore Maria De Cupis, una lettera aperta dal capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale, Maria Grazia Beggio, con la quale si chiedeva un intervento urgente a difesa delle canalizzazioni che insistono sul territorio che il progetto dello zoo safari prevede di utilizzare. Questo sistema è infatti protetto da vincoli paesaggistici inseriti nel Piano territoriale paesistico della Regione e dal Piano territoriale di coordinamento provinciale, posti appositamente per difendere le opere realizzate nel corso della bonifica della campagna ravennate.
"Si tratta di un progetto poco chiaro", ha dichiarato De Cupis in un'intervista a un quotidiano locale, ponendo l'accento sul fatto che "nella bozza presentata ci sono opere di sbarramento, passaggi di acqua da un bacino all'altro assolutamente vietati, che pongono seri problemi alla sicurezza idraulica della zona".
L'Enpa ribadisce fortemente la propria opposizione a tale realizzazione, non solo per la tutela degli animali, ma anche per la conservazione del patrimonio naturale della zona, già messo a dura prova da decenni per una sempre maggiore industrializzazione, che ha condotto a un livello di inquinamento che, lungi dal diminuire, sarebbe incrementato dal parco faunistico; l'immissione delle acque di scarico del parco non dovrebbe per questioni igieniche entrare in contatto con le canalizzazioni realizzate per irrigare i campi. A riprova della correttezza della posizione della Protezione Animali, da anni schierata contro questo progetto, i cui limiti emergono ad ogni nuova versione in modo più evidente, si è aggiunto anche il parere di alcuni tecnici del settore, che hanno posto un veto alla Alfa 3000 che dovrebbe ripercuotersi anche sulla Valutazione di Impatto Ambientale.
Il progetto potrà ancora - se bocciato - essere modificato e ripresentato, come già avvenuto in passato, proponendo ogni volta tagli, aggiunte o adattamenti, fino a cambiare la definizione dell'oggetto stesso, che da zoo safari oggi si propone come parco faunistico; ma l'Enpa continua ad percepire questo progetto come un grande investimento di denaro destinato a sfruttare gli animali senza concretizzare i tanto sbandierati "fini didattici" in qualcosa che vada oltre l'esposizione di animali in cambio di un biglietto. (2 gennaio)
ROMA, SEQUESTRATO DALL'ENPA UN CANE FERITO E TENUTO A CATENA. DENUNCIATO IL PROPRIETARIO
Un tempestivo blitz delle Guardie zoofile dell'Enpa di Roma ha salvato un cane che rischiava la vita per un'infezione causata dalle pessime condizioni in cui era tenuto. Il proprietario dell'animale è stato denunciato dall'Enpa per maltrattamenti; ora rischia il carcere.
Una segnalazione giunta all'Enpa ha messo in moto l'azione delle Guardie zoofile della Protezione Animali che si sono in brevissimo tempo recate nella zona dell'Ardeatina, vicino al Santuario del Divino Amore, per verificare se l'animale fosse davvero in pericolo. Il cane, Max, un meticcio di taglia grande tipo rottweiler di circa quattro anni, è stato trovato dalle Guardie zoofile Enpa legato a catena nell'area di un esercizio pubblico gestito da un quarantenne romano, che lo teneva in mezzo a fango e a escrementi; il cibo gli veniva gettato da lontano e l'unico riparo era una cuccia fatiscente che poco poteva in questi giorni di freddo e pioggia.
Il collare a catena che l'animale aveva era penetrato nelle carni del cane fino a procurargli ferite provocando una grave infezione che, se trascurata, avrebbe ucciso Max in poco tempo. Il proprietario si è addirittura stupito quando gli è stato spiegato che l'Enpa avrebbe sporto denuncia presso l'Autorità giudiziaria, non riuscendo a comprendere cosa ci fosse di sbagliato nel tenere un animale perennemente legato fino a causargli lesioni gravi; il reato di maltrattamenti o di condotta in condizioni che causano gravi sofferenze per l'animale è punibile con l'arresto fino a un anno e con un'ammenda fino a diecimila euro.
Nel corso dell'intervento non è stato possibile avvicinare l'animale senza sedarlo; una prolungata cattività può infatti indurre un cane a manifestare reazioni violente, come in questo caso, particolarmente drammatico, che ha richiesto l'utilizzo di un leggero sedativo per poter prestare le prime cure a Max. Sul luogo sono intervenuti, dietro richiesta dell'Enpa, veterinari della Asl RmC e RmD che hanno visitato l'animale, attestando immediatamente, dalle condizioni in cui il cane si trovava, il maltrattamento. Max è ora al canile municipale di Roma dove stanno prestandogli le prime cure; sembra possa farcela, anche se è fortemente debilitato fisicamente e avrà bisogno di tempo e attenzioni. (3 gennaio)
CUCCIOLI SALVATI DALLE GUARDIE ZOOFILE DELL'ENPA, ORA I TROVATELLI CERCANO CASA
Una telefonata anonima all'Enpa di Torino ha salvato la vita di un branco di cuccioli di cane, custoditi in un terreno non recintato. Le Guardie zoofile della Protezione Animali, intervenute prontamente, hanno portato al sicuro venticinque meticci, forse nati da un allevamento clandestino e adesso ospitati dal canile di via Germagnano, dove resteranno per il tempo necessario a verificare che gli animali siano in buone condizioni di salute o eventualmente prestare loro le prime cure. I volontari dell'Enpa hanno notato una particolare somiglianza tra gli animali, tutti esemplari di giovane età, tale da farli apparire come fossero tutti parte di un'unica enorme cucciolata; questo potrebbe essere un elemento a favore dell'ipotesi di un allevamento clandestino; il terreno è situato nella zona degli orti abusivi dell'Arrivore, dove le Guardie zoofile hanno trovato cibo stantio gettato a terra, alcuni ratti morti e acqua gelata in secchi da pittura usati al posto delle ciotole. L'Enpa ha allertato la Asl di zona, perché la vicenda giunge dopo analoghe segnalazioni, che aprono la strada a sospetti di un traffico illecito di animali, forse destinati a combattimenti.
I trovatelli saranno poi portati al rifugio di Cuorgnè, dove ci si augura possano trovare famiglie disposte a dare un tetto e un po' di affetto a questi cuccioli, il cui smarrimento fortuito potrebbe essere l'inizio di una vita più serena. Chi fosse interessato all'adozione è pregato di contattare il canile al numero 0112624803. (2 gennaio)
BOA "SFRATTATO" SOTTO NATALE TROVA CASA GRAZIE ALL'APPELLO DELLA SEZIONE ENPA DI GENOVA
Un boa di due metri e mezzo è stato "sfrattato" nei giorni delle feste dalla sua famiglia per l'arrivo di un bebè e l'Enpa di Genova si è attivata per cercare una nuova sistemazione. L'impresa sembrava ardua, adottare un serpente di tale mole non è una scelta da fare a cuor leggero, ma un volontario dell'Enpa con la passione dei rettili si è fatto avanti con determinazione per accogliere l'insolito trovatello. Si tratta di un attivo collaboratore della Protezione Animali che ha messo a disposizione un ternario ampio e ben attrezzato per il boa Natalina, che l'Enpa di Genova aveva ribattezzato per l'urgenza, sotto le festività natalizie, di trovare una sistemazione. Il nuovo proprietario ha incontrato la futura mamma costretta a separarsi dal boa, per rassicurarla sulle condizioni in cui Natalina si troverà nella nuova dimora.
Negli stessi giorni, dieci criceti erano stati abbandonati e la sezione ligure si è impegnata per trovare loro una sistemazione adeguata. Rosanna Zanardi, capo nucleo delle Guardie zoofile dell'Enpa di Genova, ha ringraziato la stampa che ha collaborato diffondendo l'appello tra la cittadinanza. L'Enpa ringrazia il giovane volontario che ha accolto Natalina e le famiglie che hanno adottato i criceti. (3 gennaio)
PESCI NELLE FONTANE: L'ENPA DI SALUZZO LI SALVA PRIMA DEGLI INTERVENTI DI PULIZIA DEL COMUNE
Anche i pesci rossi vengono abbandonati, non per strada, ma nelle fontane pubbliche. Questo l'allarme lanciato dall'Enpa di Saluzzo (Cuneo) che segnala un problema spesso non conosciuto dalla maggior parte della gente e spesso sottovalutato, come se il dolore dei pesci, essendo silenzioso, non fosse grave come quello di altre specie animali. Aumentano gli abbandoni da parte di chi, dopo aver portato un pesce rosso in casa, lo vede diventare grande e letteralmente lo scarica nelle pubbliche fontane, senza curarsi della temperatura sempre più rigida o dei procedimenti comunali, che di solito prevedono periodiche pulizie delle fontane. Nel corso di queste operazioni igieniche, nella maggior parte dei casi i pesci muoiono numerosi, ma l'Enpa di Saluzzo si sta prodigando per trasportare gli animali al sicuro prima che siano decimati; il Comune della cittadina ha accolto la proposta della Protezione Animali, che proprio in questi giorni di festa è intervenuta per mettere al sicuro gli ospiti involontari della fontana di Piazza Garibaldi.
"Questi pesci, come tutti gli animali, soffrono moltissimo ove detenuti in luogo non idoneo, quale ad esempio è la tristissima boccia casalinga" ha dichiarato Marco Bravi, rappresentante dell'Enpa provinciale, che ha posto l'accento sulla superficialità con cui alcune persone portano un animale in casa senza comprendere che si tratta di una responsabilità da prendere seriamente. "Il primo invito ai cittadini è non acquistarli, né accettarli in dono se non si dispone di un adeguato acquario in cui accoglierli", ha infatti premesso. E sulle operazioni dell'Enpa di Saluzzo ha concluso: "Per quanto riguarda le fontane cittadine, siamo a disposizione dei Comuni per concordare interventi di cattura preventiva alle attività di manutenzione". (2 gennaio)
GATTO SFIGURATO DA UNA FUCILATA NEL SAVONESE, FORSE RIMARRÀ CIECO. L'ENPA DI SAVONA CERCA IL RESPONSABILE
Brutale aggressione a Borgio Verezzi (Savona) nei confronti di un gatto, rimasto gravemente ferito in seguito a una fucilata al muso, che è stato prontamente soccorso dai volontari della sezione savonese dell'Enpa. L'autore dell'attacco ha agito nella zona vicina ai campi sportivi, colpendo una femmina della locale colonia felina libera; l'animale è stato preso in cura dai volontari dell'Enpa e sottoposto ad un lungo intervento dal veterinario dell'associazione; aveva infatti il volto completamente sfigurato dai pallini da caccia e quasi sicuramente rimarrà cieco. Si tratta di un esemplare che era stato sterilizzato dai volontari dell'Enpa, che si occupano del benessere della colonia felina in questione.
Le Guardie zoofile dell'Enpa hanno già avviato gli accertamenti per individuare i colpevoli che, ai sensi dell'articolo 544-ter del Codice penale, rischiano, in caso di condanna, la reclusione da tre mesi ad un anno o la multa da tremila a quindicimila euro, oltre alla costituzione di parte civile dell'Enpa. Chiunque possa dare informazioni utili può telefonare alla sede di Savona (019/824735) o inviare una mail a
[email protected]. (13 gennaio)
SETTER UCCISO CON UN FUCILE A PALLETTONI. L'ENPA DI ATINA: "CHIEDIAMO PIÙ RISPETTO PER GLI ANIMALI"
Il corpo di un cane ucciso a fucilate è stato trovato nel Frusinate dai volontari dell'Enpa, giunti sul posto in seguito a una segnalazione anonima. L'animale, un setter, era forse stato rubato, perché era provvisto di un tatuaggio che mostra la sua provenienza dalla zona di Sora per l'identificazione dei proprietari, ancora non accertata; il responsabile dell'Enpa di Atina, Vittorio Fargnoli, è intervenuto personalmente, con la rappresentante di un'altra associazione, per tentare di salvare il quattrozampe che purtroppo, al momento dell'arrivo dei soccorsi era già privo di vita. L'uccisione è avvenuta con un fucile da caccia caricato a pallettoni, che avrebbe colpito l'animale sul fianco. Il corpo del cane è stato affidato alla Asl veterinaria, per ulteriori accertamenti che potrebbero aiutare le indagini al fine dell'individuazione del responsabile del grave episodio, che rischia non solo pene pecuniarie, ma addirittura il carcere per l'atto commesso. "Noi non chiediamo che le persone amino come noi gli animali" ha dichiarato Fargnoli, "ma che almeno vengano rispettati". (2 gennaio)
GLI SCOIATTOLI DI GENOVA SONO VITTIME DEL VELENO. L'ENPA CONTINUA A CERCARE I RESPONSABILI
La sezione Enpa di Genova ha reso noti i risultati ricevuti dal laboratorio di Brescia in seguito alle analisi sui corpi degli scoiattoli trovati morti nei parchi: si tratta di veleno per topi. Come sospettavano le Guardie zoofile della città ligure, il numero dei decessi dei roditori, otto casi in pochi giorni, era troppo elevato per essere casuale e gli esemplari non presentavano alcuna traccia di lesioni o malattie che ne giustificassero il decesso; ma il laboratorio ha trovato del warfarin, un topicida anticoagulante, che attesta in modo inconfutabile la volontà di uccidere gli animali da parte di chi ha lasciato un veleno a portata degli scoiattoli. Nessuna traccia di veleno invece sui corpi degli storni trovati morti nello stesso periodo, probabilmente in seguito alle gelate di dicembre che hanno decimato molti animali a causa del freddo improvviso.
L'Enpa si impegna a continuare la sorveglianza del territorio per individuare i responsabili del massacro di scoiattoli. Interpellato, il Comune di Genova ha dichiarato di aver "somministrato una pasta all'interno delle tane dei topi un anno fa e poi basta"; ma non si tratta certo di conseguenze della derattizzazione di un anno fa, che avrebbe causato decessi molto prima di questo inverno. Si indaga anche sulle implicazioni del fatto che il veleno sia usato in piccole dosi in alcuni farmaci per curare esseri umani con patologie cardiache, essendo così abbastanza facilmente reperibile.
L'Enpa di Genova per il momento ringrazia per la cortese sollecitudine il dottor Loris Alberali dell'Istituto zooprofilattico di Diagnostica di Brescia, che si è impegnato nell'indagine con autentico interesse. (9 gennaio)
LUPO MORTO NELLA SILA, FORSE VITTIMA DI UN AVVELENAMENTO. SAREBBE IL SECONDO CASO IN POCHE SETTIMANE
Nel Parco Nazionale della Sila i volontari dell'Enpa di Crotone e dell'associazione Explora hanno trovato il corpo di un esemplare di lupo italiano, probabilmente deceduto in seguito a un avvelenamento. L'animale non mostrava infatti a un primo esame tracce di ferite o segni di malattia che giustificassero il decesso; il corpo al momento è stato affidato al Centro di Recupero Animali Selvatici di Cosenza per ulteriori accertamenti.
Sul posto è intervenuto anche il Corpo Forestale dello Stato; purtroppo l'animale è il secondo a subire lo stesso trattamento in poche settimane; era infatti stato avvelenato poco tempo fa un altro lupo, nonostante in Italia sia riconosciuto come specie protetta e chi ferisce o uccide un lupo sia passibile di punizioni severe. Anche i proprietari di alcuni cani della zona hanno segnalato casi di bocconi lasciati in giro o gettati all'interno di terreni privati, con conseguenti avvelenamenti. L'Enpa chiede un intervento urgente da parte delle autorità locali per potenziare le indagini e fermare tempestivamente chi sta minacciando al contempo la fauna selvatica e gli animali domestici. (2 gennaio)
ENPA DI TREVISO, UN NUOVO CANILE E PIÙ MICROCHIP PER AFFRONTARE L'EMERGENZA RANDAGI NELLA MARCA
Il prossimo obiettivo dell'Enpa di Treviso è riuscire a ottenere la costruzione di un nuovo canile per far fronte a richieste sempre più pressanti. Si tratta di un progetto nato in seguito al sempre crescente fenomeno del randagismo, grave nella Marca trevigiana, che registra un numero sempre più alto di abbandoni e di conseguenza di nuovi arrivi al canile; esiste al momento una struttura a Ponzano, nella provincia di Treviso, ma non è nemmeno lontanamente sufficiente a soddisfare la richiesta di spazi. In risposta alla lettera inviata dalla sezione Enpa di Treviso ai Comuni della Marca e alle Asl di zona in cui si chiedeva un intervento urgente, alcuni sindaci si sono riuniti per elaborare una strategia unitaria; i Comuni di Roncade e Mogliano in particolare si sono impegnati a cercare un sito adatto e a trovare soluzioni per raccogliere i fondi necessari. Una valida idea è quella di creare, unitamente al canile pubblico, spazi da utilizzare a pagamento per animali in pensione, quando i padroni non possono portarli in vacanza. Ma la riunione è stata utile anche per sensibilizzare le amministrazioni locali a una maggiore attenzione alla prevenzione, da attuare attraverso una maggiore diffusione dei microchip, che limitano gli abbandoni. (12 gennaio)
APERTE LE ISCRIZIONI AL CORSO PER GUARDIE ZOOFILE ORGANIZZATO DALLA SEZIONE ENPA DI RAVENNA
Inizia il 20 febbraio il corso di formazione per aspiranti Guardie zoofile organizzato dalla sezione di Ravenna dell'Enpa. Le lezioni saranno incentrate su diritto e procedura penale, diritto civile e amministrativo, ma soprattutto sulle norme relative alla tutela del diritto relativo agli animali. Anche nozioni di base di etologia e di veterinaria sono tra i temi che verranno affrontati dal corso, che è teso a dare una preparazione completa, non limitata alla cura degli animali domestici, ma anche a quelli selvatici, esotici e da reddito.
Per diventare Guardia zoofila, ogni aspirante, alla fine del corso, dovrà sostenere un esame che attesti la preparazione e le attitudini della persona a collaborare con la Protezione Animali nella tutela della fauna domestica e selvatica sul territorio. Chiunque fosse interessato a partecipare, può contattare la sezione Enpa di Ravenna allo 0544.36944 ogni martedì e venerdì pomeriggio dalle 16 alle 18. (4 gennaio)
L'ENPA DI SAVONA CERCA CASA PER UN CANE E DUE GATTI, SOLI E SOTTO SFRATTO DOPO LA MORTE DELLA PADRONA
La padrona è morta e i suoi animali cercano casa, questo l'appello dell'Enpa di Savona per un'adozione urgente di un cane e due gatti. I parenti della signora non possono occuparsi dei quattrozampe e i volontari della Protezione Animali si sono attivati per dare a questi animali un tetto e un nuovo affetto; l'intervento dell'Enpa è necessario per la scarsità di tempo a disposizione prima che l'appartamento in cui vivono i nostri amici sia riconsegnato al proprietario.
Il cane è uno yorkshire di nome Red, di taglia molto piccola, che ha circa sei anni; i due felini sono femmine, entrambe sterilizzate.Chi avesse intenzione di adottarli, assieme o separatamente, potrà rivolgersi alla sede Enpa di Savona, corso Vittorio Veneto 2/3, telefono 019.824735. (9 gennaio)
IL SITO INTERNET DEL COMUNE DI PISTOIA "OSPITA" I TROVATELLI DEL RIFUGIO ENPA CONTRO IL RANDAGISMO
E' stato attivato un link, ovvero un collegamento a una pagina web, dedicato all'Enpa sul sito internet del Comune di Pistoia. Da pochi giorni, è possibile visionare alcuni ospiti del rifugio del cane dell'Enpa di Pistoia sul sito www.comune.pistoia.it selezionando l'icona "rifugio del cane". L'iniziativa è stata resa possibile grazie all'attività di un gruppo di volontari della sezione e alla consolidata disponibilità e partecipazione dell'amministrazione comunale.
Così, dopo il regolamento di tutela degli animali con disposizioni come la denuncia delle cucciolate e il vademecum in corso di stampa che darà notizie sulla corretta tenuta di un animale d'affezione, ecco un altro strumento che potrà ulteriormente avvicinare la popolazione alla realtà del randagismo pistoiese incentivando l'adozione di trovatelli come Magda, Carla, Sofy, Nuvola e ancora Alan, Simba, Crusca e tanti altri che aspettano di apparire sul sito. Il sito fornisce informazioni anche su come offrire aiuto alla struttura mediante l'attività di volontariato o donando cose di utilità come coperte o cibo.
I prossimi obiettivi saranno l'ampliamento del sito creando la finestra dei "ritrovati non reclamati", ovvero la ricerca dei proprietari disattenti e la creazione della rete di collegamento con le altre reti civiche dei comuni convenzionati con il rifugio del cane di Pistoia. Queste iniziative hanno reso possibile la creazione di un gruppo di lavoro fra enti diversi come il Comune di Pistoia, il servizio veterinario e l'Enpa; questa collaborazione sta dando i primi frutti, primo fra tutti la riduzione del numero dei randagi nel 2005 dopo oltre cinquanta anni di gestione del randagismo da parte della sezione Enpa di Pistoia. (3 gennaio)
IL COMUNE DI CATANIA ORGANIZZA UNA FESTA PER ANIMALI, MA TRASCURA LE NECESSITÀ PIÙ URGENTI DI TUTELA
L'Enpa protesta contro la festa "Passeggiata a quattro zampe", organizzata dal Comune di Catania, chiedendo che le manifestazioni che servono solo a dare visibilità vengano messe in secondo piano di fronte all'urgenza di interventi che l'amministrazione locale continua a negare, trascurando questioni gravi ma dando spazio a iniziative di nessuna utilità, come quest'ultima.
Il presidente della sezione Enpa di Catania, Cataldo Paradiso, ha espresso notevoli perplessità nei confronti dell'appuntamento nel centro del capoluogo siciliano, realizzato con il patrocinio del Comune. Paradiso ha dichiarato che "sarebbe stato più opportuno e legittimo da parte di codesto Comune che, invece di prestarsi a inutili e tragicomiche farse seppur gratuite, si fosse prodigato per cose più serie e concrete a favore degli esseri deboli ed indifesi e dei cittadini ripristinando il servizio di soccorso e recupero degli animali feriti e malati sospeso da quasi tre mesi per inottemperanze comunali e che, inoltre si fosse impegnato veramente all'attivazione del servizio di sterilizzazione a parole sempre promesso e di fatto mai realizzato".
I problemi degli animali nella zona del Catanese sono ancora moltissimi, ma l'amministrazione locale, piuttosto latitante, non si cura minimamente della questione, adducendo un cronica scarsità di fondi come motivazione; ma nel frattempo Catania deve fare a meno di servizio di recupero animali e di sterilizzazioni, pure urgentissime visto il randagismo sempre crescente. L'Enpa chiede un impegno maggiore al Comune di Catania per coadiuvare il lavoro quotidiano dei volontari, che prosegue costante, ma non può supplire al ruolo delle istituzioni. (9 gennaio)
BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI PER LA FESTA DI SANT'ANTONIO CON LA SEZIONE ENPA DI CITTÀ DI CASTELLO
In occasione della ricorrenza della festa di sant'Antonio abate, la Sezione di Città di Castello ha organizzato un appuntamento per domenica 15 gennaio dedicato a tutti i fedeli che amano gli animali. Alle ore 11, di fronte alla chiesa di Cristo Risorto a Umbertide (Perugia), si svolgerà la tradizionale Benedizione degli animali. La Sezione Enpa locale ha diffuso numerosi volantini per invitare gli amici degli animali a questo momento di aggregazione spirituale che può essere anche una bella occasione di riunire persone con la stessa passione, quella di chi sa voler bene ai propri compagni con la coda. Sul volantino, spicca una bella citazione da Kant, "Si può riconoscere il cuore di un uomo già dal modo con cui tratta gli animali". (13 gennaio)
APPROVATO UN DECRETO LEGGE NUOVO CHE PONE LIMITI ALLE BIOTECNOLOGIE IN ITALIA SU ANIMALI E OGM
Anche in Italia non sarà possibile brevettare modifiche genetiche a piante e animali. Lo stabilisce un decreto legge adottato dal Consiglio dei Ministri qualche giorno fa. Il provvedimento recepisce con qualche anno di ritardo quanto previsto da una direttiva europea che risale al 1998, derivata a sua volta dall'accordo di Marrakesh del 1994 e ancora prima dalla convenzione di Rio de Janeiro del 1992 sulla biodiversità. I tempi sono stati lunghi, ma finalmente anche in Italia sono posti dei limiti alle modifiche genetiche sugli animali, impedendo ad esempio la clonazione e negando i brevetti a varietà vegetali o animali frutto di manipolazione.
In materia di agricoltura, il decreto stabilisce che la domanda di brevetto relativa a organismi geneticamente modificati, i tanto famigerati Ogm, debba essere accompagnata da una dichiarazione che garantisca il rispetto degli obblighi di legge. Il Ministero delle Politiche agricole sarà incaricato di vigilare su ogni coltivatore che utilizzi materiale brevettato di origine vegetale, per la riproduzione o la moltiplicazione in proprio nella sua azienda, al fine di garantire il rispetto delle norme vigenti. Questo provvedimento non è certo una soluzione definitiva a tutela degli animali e della produzione vegetale, ma va comunque apprezzato ogni passo compiuto in direzione di una maggiore tutela dell'ambiente, anche se non risolve in modo esaustivo un settore, quello delle biotecnologie, ancora molto confuso e poco regolato da norme chiare, sia a livello italiano che internazionale. L'Enpa auspica un sempre più deciso coinvolgimento delle forze politiche verso l'impegno a definire una normativa di riferimento più attenta alle condizioni e al benessere degli animali. (2 gennaio)
L'UE FIRMA L'ACCORDO PER LA TUTELA DEI DELFINI E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA PESCA DEI TONNI
È stato approvato dal Consiglio dell'Unione europea, con decisione dell'8 dicembre 2005, l'accordo sul programma internazionale per la conservazione dei delfini. Questo documento si fonda sui principi programmatici contenuti nella dichiarazione del 1992 di Rio de Janeiro sull'ambiente e lo sviluppo e dalle norme del codice di condotta per una pesca responsabile, adottato dalla conferenza FAO nel 1995, firmato a Washington il 21 maggio 1998, in vigore dal 15 febbraio 1999.
I paesi che finora hanno sottoscritto l'accordo sono quindici: Bolivia, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Perù, Spagna, Stati Uniti, Vanuatu e Venezuela, ma si spera che l'elenco si allunghi con altre adesioni.
La firma dell'accordo sul Programma internazionale per la conservazione dei delfini è giuridicamente vincolante. Se i Paesi firmatari manterranno i propositi contenuti nel documento, si potrà intervenire positivamente per ridurre il tasso di mortalità accidentale dei delfini, che raggiunge cifre drammaticamente alte a causa della pesca del tonno con reti da circuizione a chiusura. L'accordo infatti pone dei limiti a questa pratica, notoriamente cruenta, e prevede soprattutto un impegno a cercare sistemi meno distruttivi per la pesca dei tonni di grandi dimensioni, tali da non uccidere i delfini nella generale mattanza. (13 gennaio)
LIBERI DI VOLARE SOTTO IL MARE, PLEMMIRIO OSPITA I SUBACQUEI DIVERSAMENTE ABILI PER UN'ESPERIENZA UNICA
Un posto per far conoscere il mare e le sue creature a chi non può vederle, questa è Plemmirio (Siracusa), un'area marina protetta dove bambini e disabili ipovedenti, come pure gli anziani, possono entrare in contatto con il mondo subacqueo e apprezzarne le meraviglie. Si trova sulla penisola della Maddalena, a sud di Siracusa, dove l'area, ricca di grotte sommerse, è popolata da varie specie di pesci, oltre a spugne, cicale di mare e numerosi altri animali che rendono questo luogo la cornice ideale per un'esperienza unica, come può essere quella di far vivere un'immersione subacquea a chi non può vedere con gli occhi i colori del mare, ma necessita di un'assistenza di tipo personalizzato. Alcuni degli ospiti di Plemmirio raccontano di aver "sentito" i colori del mare, toccando i verdi cespugli di Posidonia.
L'approccio dei sub che assistono questi visitatori particolari non è esclusivamente didattico, ma si cerca di condividere un'esperienza di grande emozione, coscienti dei limiti che l'handicap spesso comporta, ma anche con la voglia di andare oltre, per entrare in contatto con la natura a un livello superiore. In alcuni degli itinerari previsti, quelli di Capo Meli e Punta Mola, sono stati predisposti alcuni cartelli didattici in Braille, ma la prossima novità tecnologica che potrebbe essere introdotta è un microfono per comunicare con la guida subacquea.
Per chi invece non può o non vuole tentare un immersione, un video illustra le bellezze del mondo sommerso della Maddalena. Un sito internet gradevole e ricco di immagini e commenti dei visitatori può essere un preludio invitante alla immancabile visita di persona; l'indirizzo è www.plemmirio.it. (2 ottobre)
SCOPERTO DAL DNA L'ALBERO GENEALOGICO DEI FELINI, I PRIMI A COMPARIRE SONO STATI I LEONI, I GIAGUARI E LE TIGRI
Un gruppo internazionale di scienziati ha ricostruito l'albero genealogico dei felini, con una particolare attenzione ai gatti domestici. I risultati dello studio sono stati pubblicati dal mensile Science, che sottolinea la difficoltà di una simile ricerca e il tempo che ha richiesto per essere portata a termine. I nostri amici con la coda avrebbero dunque sei milioni di anni e sarebbero originari del continente asiatico, dal quale almeno dieci migrazioni di portata intercontinentale avrebbero popolato la Terra, con l'unica eccezione delle zone ghiacciate, dove non sono stati in grado di adattarsi al clima.
È stato scoperto che i primi in ordine di arrivo sono stati i leoni, i giaguari, le tigri e i leopardi delle nevi, il gruppo che ha iniziato a differenziarsi dai lontani progenitori; la scoperta è stata possibile grazie al confronto tra il Dna di alcune decine di specie viventi e quello trovato in resti fossili dei felini preistorici. Il felino domestico giunge per ultimo, in contemporanea con il nascere delle prime civiltà umane, per le quali è stato compagno di vita dall'antichità ai nostri giorni. (9 gennaio)
STUDIARE I PELI DELLA CODA DEGLI ELEFANTI PER SAPERE COSA HANNO MANGIATO? ORA È POSSIBILE
Tracciare non solo gli spostamenti, ma anche la dieta dei pachidermi è possibile, attraverso un procedimento che analizza le sostanze chimiche presenti nelle setole della coda degli animali. Sembra un'ipotesi da romanzo giallo, ma è sempre valido il principio che chiunque passa in un luogo prelevi tracce dall'ambiente e ne lasci dopo il suo passaggio altre di sé; buffo che valga anche per gli elefanti, ma molto utile per chi voglia studiare i percorsi compiuti da questi grandi mammiferi e individuare ad esempio luoghi adatti per riserve o parchi, che non siano scelti in modo arbitrario, ma in base alle predilezioni degli animali stessi.
Un gruppo di studio organizzato dall'Università dello Utah e da un'associazione animalista, Save the Elephants, ha seguito alcuni esemplari muniti di radiocollare satellitare, registrandone la dieta quotidiana. Uno degli obiettivi della ricerca è di prevenire, creando opportuni confini, che i pachidermi invadano i centri agricoli, così da tutelare al contempo gli animali e gli abitanti delle zone in questione.
L'analisi delle sostanze presenti nei peli e nei capelli era finora stata utilizzata solo in ambito di medicina legale, su esseri umani vittime o autori di crimini. Questo nuovo utilizzo apre il campo a possibili altre applicazioni per un approfondimento ulteriore della conoscenza delle abitudini animali senza procedimenti invasivi che potrebbero nuocere agli animali stessi.(4 gennaio)